25 novembre – Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Un impegno che ci riguarda da vicino
Care e cari dipendenti,
in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne desidero rivolgermi direttamente a voi.
Si tratta di una ricorrenza che rappresenta un momento particolarmente significativo per la nostra comunità interna ed esterna, ovvero tutte le biologhe e i biologi che rappresentiamo. La nostra platea di iscritti è composta per il 74% da donne e la governance dell’Ente riflette questa realtà: è anche per questo che il tema della parità e della tutela delle donne è per me profondamente sentito.
Negli ultimi giorni, alcune dichiarazioni apparse sui social e attribuite a rappresentanti del mondo istituzionale legato alla nostra professione hanno suscitato forte indignazione e acceso un ampio dibattito pubblico. Episodi che ci ricordano quanto sia ancora necessario ribadire con chiarezza il valore del rispetto, la responsabilità delle parole e l’urgenza di contrastare ogni forma di banalizzazione della violenza contro le donne.
Secondo il 12° Rapporto Eures sul femminicidio in Italia, tra il 1° gennaio e il 20 ottobre 2025 le donne uccise sono 85. Altri osservatori riportano dati lievemente differenti in base ai criteri di rilevazione utilizzati, ma il quadro complessivo conferma la gravità e la persistenza del fenomeno. A ciò si aggiungono i dati diffusi dall’Istat, che confermano come la violenza maschile contro le donne rappresenti un fenomeno ancora profondamente radicato nella nostra società. Numeri che parlano di vite spezzate e di un’emergenza che non ammette ritardi nel nostro impegno collettivo.
La violenza contro le donne non è solo un fatto di cronaca o un dato statistico: è una ferita che attraversa la società e che chiama ciascuno di noi a una responsabilità quotidiana, fatta di scelte, parole, comportamenti, attenzione verso l’altro. Anche quando può sembrarci distante, è proprio nei contesti più vicini – come quello lavorativo – che possiamo contribuire in modo concreto a costruire relazioni fondate sul rispetto, sull’ascolto e sulla dignità.
Per questo considero importante condividere con voi un risultato che ci riguarda tutti: Enpab ha superato con esito positivo l’audit di sorveglianza annuale e ha riconfermato la Certificazione per la Parità di Genere anche per il 2026. Un traguardo che non vive solo nei documenti, ma che riflette il percorso che stiamo costruendo insieme, giorno dopo giorno.
Ho voluto fortemente questo cammino perché credo in un Ente che sappia essere esempio, non solo per le proprie iscritte e i propri iscritti, ma anche per chi vi lavora. Le politiche adottate, le attività di formazione, la sensibilizzazione continua e la cultura organizzativa che stiamo promuovendo hanno ricevuto un importante riconoscimento, che è anche merito vostro, del vostro contributo e della vostra partecipazione attiva.
Certificarsi non significa fermarsi. Significa rinnovare ogni giorno l’impegno a creare un ambiente di lavoro sicuro, inclusivo, attento alle differenze e capace di prevenire qualsiasi forma di discriminazione o abuso, anche nelle sue manifestazioni più sottili. Significa continuare a vigilare sul linguaggio che utilizziamo, sul clima che costruiamo, sul modo in cui ci relazioniamo tra colleghi.
Colgo quindi l’occasione per ricordarvi che Enpab ha adottato una serie di Policy e procedure a tutela del benessere, della parità e della sicurezza, consultabili a questo link, oltre ai nuovi canali di whistleblowing, lo strumento previsto dal D.Lgs. 24/2023 che consente di segnalare in modo sicuro, riservato e protetto eventuali comportamenti illeciti o non conformi alle procedure e ai valori dell’Ente. Si tratta di misure fondamentali per mantenere il nostro ambiente di lavoro rispettoso, equo e protetto.
La lotta contro la violenza sulle donne passa anche da qui, dal nostro modo di essere comunità professionale, dalla nostra capacità di prenderci cura gli uni degli altri, di segnalare, ascoltare e intervenire quando necessario.
Vi ringrazio per il lavoro che svolgete ogni giorno e per il contributo che ciascuno di voi offre nel rendere Enpab un luogo sempre più consapevole, responsabile e umano.
Un caro saluto,
Tiziana
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