Stefano Dumontet
Coordinatore CIGNell'ambito degli incontri "A scuola di Previdenza", che coniugano approfondimenti sulla previdenza dei professionisti e formazione scientifica, si è svolto a Cagliari il 20 ottobre scorso un evento dal titolo "Sicurezza alimentare e corretta nutrizione: esigenza di salute e prospettiva professionale".
La corretta alimentazione sembra sia in costante regresso nelle società occidentali e l'aumentare degli obesi ne è drammatica conferma. In un recente articolo, "La Nuova Sardegna" mette in evidenza le problematiche sanitarie legate all'obesità e denuncia 400.000 casi di sardi in sovrappeso di cui circa 150.000 obesi gravi,
su circa 1.600.000 abitanti. In Sardegna il 20% dei bambini è sovrappeso ed il 7% è obeso. "La Nuova Sardegna" riferisce ancora: "Questi dati comportano un costo annuo di circa 650 mila euro per l'assistenza sanitaria, che sommati ai costi per le cure delle patologie associate arriva a circa 900 mila euro. Su queste basi, si stima che nel 2025 gli obesi saranno il 40% della popolazione, con costi insostenibili per il servizio sanitario pubblico".
Le cose non vanno meglio se si considera l'Italia nel suo insieme. Nel nostro Paese stime recenti indicano che vi sono 5.000.000 di obesi che costano al servizio sanitario nazionale ben 8 miliardi di euro all'anno.
Ai dismetabolismi generati da cattive abitudini alimentari fanno da contrappeso le sindromi anoressiche, che generano altrettanto allarme. I modelli comportamentali e fisici veicolati dai mass media stanno provocando un'altra epidemia, altrettanto pericolosa, che provoca una sindrome da carenza alimentare e provoca gravissimi disturbi, sia psichici che fisici, con esito a volte mortale.
Di questi disordini alimentari hanno parlato le dottoresse Claudia Lecis e Lorella Melis, che hanno tenuto una relazione dal titolo: "Modello della disregolazione emotiva nei problemi alimentari. Aspetti psicologici" affrontando la delicata tematica da un punto di vista psicologico e sottolineando come sia necessaria una stretta collaborazione tra biologi nutrizionisti e psicologi nel trattamento di queste patologie.
Dal fronte del dismetabolismo si è passati all'esame della qualità e della sicurezza degli alimenti, uno dei settori più critici nelle società occidentali.
La necessità di assicurare igiene, serbevolezza e qualità nutrizionali ad alimenti prodotti e trasformati lontano nel tempo e nello spazio dal momento del consumo è, infatti, un problema estremamente complesso.
Le recenti crisi alimentari, che si susseguono con inquietante regolarità, mettono l'accento sull'importanza strategica di questo settore. Il campo dell'igiene degli alimenti e della sicurezza alimentare è uno degli ambiti professionali più importanti nei quali il biologo è chiamato ad operare e l'aggiornamento professionale in tale ambito è di particolare importanza. La contaminazione degli alimenti, dovuta alla cattiva applicazione delle norme igieniche di trasformazione, manipolazione e conservazione, può avvenire in qualsiasi momento, tra la produzione e il consumo.
Il rispetto di una perfetta igiene alimentare deve partire dalla lavorazione delle materie prime e deve proseguire fino alla distribuzione ed al consumo degli alimenti.
L'obiettivo del corso è stato quello di fornire un aggiornamento sui risvolti sia normativi che tecnici in un settore di grande attualità, oltre che di specifico interesse per la figura professionale del biologo, quale è quello della sicurezza alimentare.
E' facile rilevare infatti come in tale settore ricadano specifiche competenze, istituzionalmente riconosciute al biologo stesso da disposizioni vigenti nel nostro Paese.
Si tratta tra l'altro di un ambito del mondo del lavoro nel quale alle peculiarità di tipo tecnico-scientifico si affiancano risvolti di ordine economico e sociale di enorme importanza.
La relazione dell'Avvocato Ambanelli ha affrontato gli aspetti giuridici conseguenti all'entrata in vigore delle disposizioni di legge, che ha coinvolto entrambi i "meccanismi" sui quali si fonda, a livello europeo, il concetto della sicurezza alimentare: il controllo ufficiale e l'autocontrollo.
Gli aspetti giuridici legati alla produzione e commercializzazione degli alimenti, trovano riscontro nelle norme tecniche deputate a creare standard condivisi su cui basare i controlli necessari ad assicurare la qualità e la sicurezza delle derrate alimentari.
Il dottor Pastoni ha esaminato questi aspetti tecnici nella sua relazione dal titolo "Evoluzione della normazione tecnica" approfondendo i risvolti attuativi conseguenti alla esigenza di operare in conformità alle norme tecniche di riferimento per i criteri di qualità (UNI EN ISO 9001 ed UNI EN ISO 22000 per i risvolti più propriamente connessi ai processi di produzione, trasformazione, ecc., nonché UNI CEI EN ISO/IEC 17025 ed UNI ENV ISO 13843 per i necessari coinvolgimenti di ordine analitico).
Gli altri temi trattati hanno riguardato gli aspetti connessi alle moderne tecnologie applicate in un contesto di tutela della salubrità dei prodotti destinati alla alimentazione.
Altro spazio è stato dedicato alla corretta nutrizione, da considerarsi comunque come un sottoinsieme di un concetto globale di sicurezza alimentare, su cui si deve, tra l'altro, fondare un efficace criterio di "prevenzione primaria". Anche in questo caso si tratta di una disciplina del tutto coerente con le competenze professionali del biologo.