Pubblico, autorizzata, una testimonianza pubblica di una collega, certa che potrà essere utile a tutti.

 

In tempi così difficili, voglio raccontarvi la mia grande esperienza in termini di isolamento. 

Ho iniziato nel giugno del 2013, con la diagnosi di leucemia acuta linfoblastica. Il protocollo per curare questo tipo di malattia ematologica consiste in 8 cicli di chemioterapie, ovvero 8 ricoveri di 20 giorni con pause tra uno e l'altro di una settimana. Sono 20 isolamenti, in fondo, perchè una malattia del genere non permette di far venire molta gente a trovarti e chi viene deve indossare camici e mascherine. Finiti gli 8 cicli, dopo una pausa di qualche mese a casa, sono stata sottoposta al trapianto di midollo da donatore non consanguineo, in questo caso è ancora peggio perchè per 2 mesi sono stata confinata in una camera sterile, con visite ancora più controllate.Poi torno a casa, la situazione migliora nettamente, ma la libertà per molti mesi mi è ancora negata, vedo poche persone, esco solo in giardino, niente negozi, vasche in centro, cinema, lavoro. Poi il tempo passa, io tengo duro e seguo in maniera pedissequa quello che diceva il mio trapiantologo, il bravissimo dott. Raimondi. Se lui mi diceva che non dovevo fare una cosa non la facevo, se non dovevo andare in un posto non ci andavo.Sono sicura che sia stato anche questo a farmi riconquistare la salute, insieme ad altri fattori, non da ultimo il fattore fortuna. 

Perchè sto condividendo questo? Perchè mai come in questi giorni trovo tranti parallelismi tra quello che ho vissuto io e ciò che tutti stiamo vivendo oggi. Tenendo conto che voi non siete soli nell'isolamento, io lo ero, non avevo la mia famiglia con me, in particolare mia figlia. E non ero a casa mia, e non stavo bene. Se qualcuno mi chiedesse qual è la mia qualità più grande risponderei: "LA PAZIENZA". Ne ho sempre avuta tanta, fin da bambina. Pazienza, mista a determinazione, nel portare a termine gli studi, per esempio, oppure pazienza, mista a empatia, nell'ascoltare i pazienti, e così in tutti gli aspetti della mia vita.Dalle malattie ematologiche si può guarire, ma per rendere ciò possibile è necessario intreaprendere un lungo percorso di cure e convalescenza, perciò la mia grande pazienza, ancora una volta, è stata utile.Una volta riacquistata la libertà, fare le cose comuni mi sembrava meraviglioso. Una passeggiata o anche andare a fare la spesa. Ricordo ancora oggi con tenerezza la prima volta che andai all'IKEA dopo la malattia, mi sembrava tutto meraviglioso, ero esaltatissima. 

Avrete già capito il mio messaggio. Il mondo è malato a causa del Covid-19. Guarirà, ma noi tutti dobbiamo avere pazienza e determinazione. Ci vorrà del tempo, ma poi le cose andranno a posto e poi tutto ci sembrerà più bello, anche le cose più banali che facevamo prima. E, forse, non daremo più niente per scontato. ❤

ABBIATE PAZIENZA E...TUTTO ANDRA' BENE

❤Paola Salgarelli, Biologa

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